sabato 29 gennaio 2011

#2

Non ho mai capito se anche per gli altri era così, o se ero solo io ad aver trovato difficoltà nel vivere. C'erano (e ci sono) certi periodi in cui sembrava facile andare avanti, come se le persone e gli eventi che mi si presentavano si fossero messi educatamente in fila indiana davanti a me, come per conoscermi. Poi... la locuzione che si usa solitamente è “gli eventi precipitano”, come se si trattasse di una bufera che ti butta a terra, ed in effetti, sì, sono delle bufere... però, ecco, l'espressione che cercavo è “essere travolto dagli eventi”. Era come se quella coda passasse dalla modalità inglese a quella italiana, ed io perdevo il filo di tutto quello che mi stava succedendo. Iniziava quando trascuravo qualcosa, solitamente il tempo. E poi non riuscivo più a riprendere le redini per un bel pezzo.

venerdì 28 gennaio 2011

#1

La luce nella stanza non sarebbe adatta per un film. È troppo bianca, fredda. Anche l'aria è fredda. Nessuno dei due si muove, non è l'affetto a bloccarli in quel letto. Lei si accende una sigaretta, giusto per non smentire il cliché. Per lo stesso motivo lui le fa tenere la testa sul braccio sinistro e con la mano in debito vascolare le accarezza distrattamente i capelli biondi.
Sono le 13.17, il che significa che hanno a disposizione 43 minuti per rivestirsi, riassettarsi, uscire dalla stanza, uscire dall'albergo, prendere due taxi diversi per non dare nell'occhio e ritrovarsi alla seconda parte del convegno come colleghi di lavoro. Possono restare supini ancora per 13 minuti. Lui potrà sfiorarle i capelli che le cadono sull'orecchio per meno, comincia a dolergli la mano. Non parlano, si gustano il silenzio cageano dei cellulari. Il riscaldamento ha ripreso a funzionare. Li culla. Lei fra due ore dovrà fare un'intervento in pubblico. Il leitmotiv che ribadirà per il quarto d'ora a disposizione grazie a sinonimi e contrari verterà sui vantaggi che l'azienda ABC otterrà grazie alla fusione con la XYZ holding. Un po' di cenere è caduta sulle lenzuola. Lui tra l'altro si deve fermare al centro commerciale che sta proprio a due isolati dalla sala conferenze per comprare il regalo di compleanno del figlio. Forse si è dimenticata di mettere in valigia il blister degli anticoncezionali.
Mancano 5 minuti alle 13.30. Nessuno dei due ha il coraggio di muoversi.