Io non avevo mai preso in considerazione l'idea di una relazione a distanza. Perché ci sono dei ritmi anche nella fase DISTANZA, ritmi e abitudini che vanno attentamente calibrati.
Puntualizziamo: relazione a distanza nel 2012. Tette che volano su whatsapp, fra emoticon pucciose di gattini. Un codice di coppia basato quasi interamente sulle emoticon filonipponiche di WA: "solo io e te sappiamo che significano la balenottera e il drago". Una relazione sublimata all'inverosimile, astratta e purificata dalle dinamiche reali. Le dinamiche reali quotidiane le lasciamo fuori. Buongiorno, buonanotte, salvati. Vivere il quotidiano insieme può essere una cosa molto bella, raccontarselo ogni giorno ti precipita nel buco nero del primo fidanzato, quando avevi quattordici anni e castigarti in telefonate fotocopiate giorno dopo giorno ti sembrava la perfezione di una relazione. Putain.
E dunque, ho capito la lezione alla veneranda età di quasi milf. Impararla è un altro grandissimo paio di maniche, e spero non ci vogliano altri ** anni prima di essere perfettamente padrona di queste dinamiche relazionali. Perché il problema è: ogni quanti giorni è lecito telefonare/scrivere/taggare o postare troiate nel suo wall/mandare una foto sexy/mandare un video con un bacio a stampo (sì, capita)?
Qual è la data di scadenza degli impeti zuccherosi?
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